In questa sezione è raccolta una rassegna stampa di notizie uscite sul tema dell'area di crisi del Savonese.

Area di crisi: cinquemila disoccupati sperano nei fondi del Governo

3 giugno 2019

Il 35 % non ha un diploma superiore e il 37 per cento ha già superato i 60 anni.

Sono quasi cinquemila i disoccupati che fanno parte del «bacino dei lavoratori interessati» previsto dall’accordo di programma.

I 4mila 968 lavoratori identificati dalla Regione ed elencati nel «bacino» sono quelli che risultano disoccupati e che hanno avuto come ultima occupazione quella presso una unità produttiva localizzata nell’area di crisi complessa, costituita da 21 Comuni del territorio provinciale (Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale, Vado Ligure e Quiliano e Villanova d’Albenga).

Le aziende che accederanno ai fondi della Regione e del Ministero dello sviluppo economico previsti per l’area di crisi potranno avere agevolazioni se assumeranno le persone comprese nel «bacino». Dei 4mila 968 lavoratori che fanno parte dell’elenco, il 37% sono over 60 e il 20% è invece di età compresa tra i 40 e 50 anni. Il 36% ha tra i 13 e i 34 anni. Inoltre, oltre il 35% è senza diploma di scuola superiore, mentre ei laureati sono soltanto il 6% del totale. «Il dato sul livello d’istruzione di questi lavoratori è significativo – spiega il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa -. Il 35% delle persone che compongono il bacino dei lavoratori ha il diploma di terza media. Ci deve fare riflettere su temi come l’abbandono scolastico e sull’importanza della formazione. Da tempo, come sindacato, insistiamo sulla formazione, soprattutto per i lavoratori disoccupati del territorio; una formazione fondamentale per la loro e per garantire a chi si trova senza occupazione maggiori possibilità di avere una collocazione nel mondo del lavoro. Altro dato significativo è che il 37% dei quasi cinquemila lavoratori sono oltre i sessant’anni». Ma legato al tema dell’area di crisi c’è anche quello delle infrastrutture «Il ministero – conclude Pasa - non ha ancora sviluppato nulla sulle infrastrutture che il territorio aveva indicato come strategiche».

Leggi l'articolo su La Stampa