Savona - Entra nel vivo la procedura per l’insediamento di nuove aziende nel Savonese. Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, ha fissato la “finestra” per ricevere dalle società interessate le domande di iscrizione vere e proprie per accedere alle agevolazioni previste dal riconoscimento di “area di crisi industriale complessa”. Le domande potranno essere presentate a Invitalia da sabato 2 luglio a lunedì 17 settembre: in pratica le aziende che hanno già manifestato l’interesse ad investire in nuovi impianti, ma anche quelle che per la prima volta si vogliono affacciare nel Savonese, dovranno formalizzare le proprie intenzioni in questo arco di tempo.
È il momento decisivo, atteso soprattutto da migliaia di persone che negli ultimi anni hanno perso il lavoro o sono state costrette ad appoggiarsi agli ammortizzatori sociali a causa della crisi economica e della conseguente chiusura di decine di piccole e medie imprese. C’è però un’incognita: Invitalia ha fissato le date di apertura e chiusura delle iscrizioni, ma la Corte dei Conti deve ancora ratificare l’avvenuta registrazione dell’Accordo di programma sottoscritto il 28 febbraio scorso al ministero dello Sviluppo economico.
C’è tempo fino al 29 giugno, in caso di ritardo Invitalia sarà costretta a rivedere le scadenze posticipando sia l’apertura delle iscrizioni sia il loro termine. Ma di fatto si provocherebbe uno slittamento a catena anche nell’arrivo delle nuove aziende e quindi nelle assunzioni del personale. In teoria quello che manca sarebbe solo un passo burocratico, ma il timore, sia pure relativo, è che possano crearsi ulteriori ritardi a causa della fase di stallo politico ed il ritardo nella formazione di un governo per le tensioni fra i partiti politici.
I nuovi investimenti saranno agevolati dall’intervento diretto dello Stato, che ha già stanziato i primi venti milioni di euro per il rilancio delle aree industriali, mentre altri 25 milioni sono già stati assicurati dalla Regione Liguria. L’obiettivo è incentivare aziende di tutta l’Italia ad aprire nuovi insediamenti nelle aree già identificate, ossia quasi tutta la Valbormida, i Comuni di Vado Ligure, Quiliano e Villanova d’Albenga, in cui sono già disponibili spazi per la riconversione industriale.
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