In questa sezione è raccolta una rassegna stampa di notizie uscite sul tema dell'area di crisi del Savonese.

Area di crisi complessa, al vaglio le ultime modifiche. Grande soddisfazione di enti e sindacati

20 febbraio 2018

Alessandro Berta, Unione Industriali: "Se non ci fosse stata la piattaforma APM a Vado parte di queste manifestazioni di interesse non ci sarebbero state". Stella, CGIL: "Obiettivo raggiunto grazie ai lavoratori"

Il comitato di pilotaggio ristretto composto da tutti i sindacati (Cgil,Cisl e Uil), Unione Industriali e Autorità di Sistema Portuale si è riunito intorno al tavolo con la Presidente della Provincia Monica Giuliano per discutere delle ultime modifiche da approntare all’accordo di programma per l’area di crisi complessa da inviare in Regione in mattinata e che verrà firmato giovedì 22 dal ministro Calenda.
La soddisfazione è tanta anche se permangono alcuni piccoli problemi burocratici per quanto riguarda il progetto del nuovo casello autostradale e i 9 milioni che Autorità di Sistema Portuale dovrà anticipare, quest’ultimi richiedono la certezza che la somma venga restituita poi dal Ministero dei Trasporti.

"Siamo arrivati finalmente all'inizio, prima di tutto per gli investimenti, arriveranno 20 milioni da parte del Governo e altrettanti da parte della Regione - spiega Emanuele Guastavino, segretario generale Uil Ponente LigureAbbiamo avuto molte manifestazioni di interesse da parte di aziende che vogliono investire sul territorio. La vera partita sarà quella di finanziare ancora di più le condizioni della nostra Regione. Ultimo flash è quello di dire che dobbiamo fare presto per concretizzare azioni che servono per portare qui imprese industrie e soprattutto lavoro".

Giulia Stella, segretario generale Cgil Savona: “Non voglio entrare nel merito di polemiche che offuscano la positività dell’evento, quindi la chiudo qui. Dico solo, come rappresentante sindacale e segretario della Cgil, che se non ci fossero state le lotte dei lavoratori non avremmo mai ottenuto questo risultato e questa è una certezza perché si sono susseguiti negli anni gli scioperi della Provincia, dell’industria e siamo riusciti a scardinare questo percorso attraverso la manifestazione del 31 maggio a Savona. Poi ognuno ha il suo ruolo e noi ci rivolgiamo al Governo e alle istituzioni per fare sistema. Il metodo migliore è quello di attenersi alla realtà e il vociare non fa bene al riconoscimento dell’effettiva positività del risultato. Il percorso non è finito qua e bisognerà arrivare dopo il piano di riconversione e riqualificazione all’accordo di programma, ai bandi, alle infrastrutturazioni e a condividere progetti per questo territorio che è stato martoriato dalla crisi. Savona e Trieste sono le due aree di crisi complessa del Nord Italia. A fronte delle risorse stanziate e di un provvedimento così importante è fondamentale cercare di fare sistema per creare le condizioni per uscire dalla crisi”

"Sono già arrivate diverse manifestazioni di interesse di aziende che hanno ritenuto che questo territorio offra potenzialità - continua Claudio Bosio segretario generale Cisl Imperia- SavonaQuando si firmerà l’accordo di programma saranno disponibili anche 40 milioni di euro che serviranno per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori usciti dal ciclo produttivo. Dovremo ultimare un percorso di infrastrutturazione importante per il territorio e parliamo di opportunità di semplificazione per essere più competitivi. Le risorse messe a bando devono essere usate entro due anni quindi le semplificazioni burocratiche, gli investimenti e le azioni congiunte sono prioritarie alle polemiche che si sono sviluppate in questi giorni”.

Alessandro Berta, direttore dell'Unione Industriali di Savona ha espresso diversi concetti a cominciare dall'importanza delle grandi infrastrutture come la piattaforza Maersk: "I soldi da soli non bastano a rendere competitivo il territorio. Possono essere un incentivo per aumentare le volontà di investimento, ma gli investimenti mediamente si fanno se c’è necessità di farli. Gli incentivi possono permettere le piccole e medie imprese a partecipare, ma le grandi imprese non dipendono quasi mai da finanziamenti pubblici. Quello che può convincere le imprese a rimanere su un territorio è la competitività complessiva di quel territorio di cui i finanziamenti sono una parte ma la prima questione riguarda le infrastrutture. Se non ci fosse stata la piattaforma APM a Vado parte di queste manifestazioni di interesse non ci sarebbero state, sono in molte collegate al fatto di avere vicino ad un posto dove le merci arriveranno e partiranno. Importante è anche la preparazione dei lavoratori e in questo è fondamentale il ruolo delle scuole che formano i ragazzi che escono dai nostri istituti tecnici".

"La piattaforma è un elemento fondante per il rilancio del territorio - continua Berta - saranno presenti le rotte fondamentali dal punto di vista del commercio internazionale e quindi avere un qualcuno che può operare riducendo i costi logistici, avere qualcosa che può permettere di fare le lavorazioni a monte o necessitare di essere molto vicini al luogo di trasporto in arrivo o in esportazione è un principio cardine. Non è evidentemente l'unico, perchè abbiamo comunque molti investimenti negli ambiti tradizionali, pensiamo agli oltre 150 milioni investiti nel vetro negli ultri tre anni o quelli impiegati nella meccanica".

garda i video delle interviste sul sito www.savonanews.it